Dopo aver annunciato uno sciopero dei benzinai, i gestori sono stati invitati dal governo a Palazzo Chigi per discutere varie questioni.
Per il 25 e il 26 gennaio è previsto uno sciopero dei benzinai, in segno di protesta nei confronti del governo. I benzinai sono infuriati contro l’esecutivo. “Il governo aumenta il prezzo del carburante e scarica la responsabilità sui gestori, diciamo basta all’ondata di fango”, spiegano i gestori.
Tra i tanti sfoghi da parte dei gestori degli erogatori di carburante, c’è anche quello di Giuseppe Sperduto, presidente della Federazione dei gestori carburanti di Confesercenti. “Siamo stanchi di essere presi a schiaffi e di essere etichettati come speculatori”, dice.
Il decreto trasparenza
Il governo ha varato un nuovo decreto che riguarda la trasparenza dei prezzi praticati dai gestori sui carburanti. Il provvedimento ha effetto dall’inizio di quest’anno, in concomitanza con il ritorno alle accise senza tagli. In tal senso il governo Meloni ha varato un “decreto trasparenza dei carburanti” per combattere la presunta speculazione dilagante.
Sperduto continua osservando: “La cartellonistica sul prezzo medio si andrebbe ad aggiungere ai 5-6 cartelli che già esponiamo. Insomma, creerebbe solo confusione agli automobilisti. Una gran caciara per usare un termine che la premier, che è cresciuta qui a Roma alla Garbatella, conoscerà senz’altro”.
L’invito a Palazzo Chigi
In questa situazione, il governo ha invitato i rappresentanti dei gestori degli impianti di carburante a Palzzo Chigi. L’incontro si terrà per l giornata di oggi, 13 gennaio. Tra coloro che si recheranno, il ministro per le Imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
A scatenare l’ira dei petrolieri italiani sarebbero state le affermazioni di alcuni politici. Tra questi, anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha denunciato una “speculazione in corso” messa in atto da parte dei gestori degli impianti.
Tra le richieste che verranno fatte all’incontro di oggi, quella di addolcire alcune misure del decreto, come l’obbligo di comunicare il prezzo al ministero con cadenza giornaliera e non più settimanale. Secondo Bearzi, la misura presa dal governo in merito al decreto trasparenza “Aggrava ulteriormente incombenze richieste solo a noi benzinai”, dice Bearzi. E prosegue: “Chiederemo di rivedere l’inasprimento di sanzioni che erano già elevate, superiori a mille euro. Ora si aggiunge il rischio, in caso di inadempienze reiterate agli obblighi di comunicazione, di uno stop dell’impianto da 7 a 90 giorni. Questo significa che la compagnia ci manda a casa”.